Labyrinth, insieme ad altri titoli usciti negli anni '80 come I Goonies, o Willow, è uno di quei film per bambini che non tratta i bambini da stupidi. E soltanto per questo meriterebbe una visione.
Pochi mesi ancora e questa pellicola avrà compiuto 30 anni: per celebrare il suo anniversario, e per commemorare la recente dipartita dell'inarrivabile David Bowie, ho deciso di aprire la sezione dei film "da salotto" proprio con Labyrinth.
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Versione recensita: Blu-ray del 2009, qui in tutto il suo splendore |
Sarah è una quattordicenne ancora legata al mondo dell'infanzia: l'arredamento della sua camera, i suoi abiti, e i suoi libri preferiti rispecchiano l'immagine di una ragazza che non ha voglia, o non è in grado, di diventare un'adolescente. Una sera viene lasciata sola ad accudire il fratellino Toby di appena un anno; esasperata dai continui piagnistei del piccolo, Sarah esprime un puerile desiderio: che gli gnomi si portino via il bambino nella loro città. Accade l'impensabile: il suo desiderio viene esaudito, e la ragazza si rende conto dell'errore che ha commesso, pentendosi amaramente. Jareth, il re degli gnomi le concede allora una possibilità: se entro tredici ore Sarah riuscirà a raggiungere il castello di Jareth, circondato da un colossale labirinto, allora potrà riavere con sé il bambino. In caso contrario, Toby verra tramutato in uno gnomo.
Sarah intraprende così una corsa contro il tempo, attraverso il labirinto e i suoi innumerevoli ostacoli, per rimediare al proprio cieco egoismo e salvare il suo fratellino.
Il piccolo Toby terrorizzato in compagnia dei suoi rapitori: non ti preoccupare, vedrai che adesso arriverà Sarah a salvarti, e ci penserà lei a pagarti i cinque anni di sedute dallo psichiatra. |
Bisogna dire le cose come stanno: Labyrinth è un film invecchiato male. E' senza dubbio una pellicola audace, divertente e cruda al tempo stesso, oltre che una meraviglia dal punto di vista tecnico: tutti i pupazzi che compaiono nel film sono veri e tangibili, genuini attori di cartapesta, gommapiuma e pompe idrauliche. Siamo ancora nell'era pre-computer grafica qui (se si escludono i titoli di testa, ma qui stiamo spaccando il capello in quattro), e l'atmosfera che questo film restituisce ha un qualcosa di "reale". Il che fa sorridere, visto e considerato che stiamo parlando di un mondo popolato di gnomi, fate, nani e orangutan giganti. Inoltre, come accennavo all'inizio, Labyrinth è uno di quei rari prodotti che considera i suoi giovani spettatori come creature dotate di un cervello e non come dei completi idioti.
Poi ci sono tutte quelle sequenze che tirano il freno a mano su un'azione che già di suo non è delle più spedite: il saggio con il cappello parlante, i pupazzi smontabili, il ponte di Sir Dydimus, o il golem all'entrata della città dei goblin hanno più il sapore di riempitivo che non di un qualcosa di necessario ai fini della narrazione.
Oooh, vieni qui graziosa fanciulla, e lasciami parlare a vanvera per cinque minuti. Tanto hai tempo, no? |
Ma veniamo ai due personaggi principali, Sarah la protagonista(?) e Jareth l'antagonista(?). E' qui che a mio parere la pellicola dà il meglio di sé: in Labyrinth non esiste il bianco o il nero, l'interamente buono o l'interamente cattivo.
Sarah si comporta da perfetta stronza agli inizi della storia, e ci presenta un carattere di gran lunga più insopportabile dei piagnistei del fratellino Toby. Jareth, dal canto suo, non è sicuramente un personaggio malvagio e amorale: in fondo, egli non fa altro che esaudire la richiesta della ragazza per poi metterla in condizione di comprendere la gravità e le conseguenze del suo desiderio.
Sul re degli gnomi si possono trovare numerose teorie cercando nella rete: tra le mie preferite spicca quella che vede Jareth come personificazione del subconscio di Sarah, che tiene ancorata la ragazza in un mondo illusorio fatto di fiabe, balocchi e ricordi d'infanzia ancora troppo vivi per lasciarli andare.
E chi non lo vorrebbe un subconscio così? |
Una domanda che mi sono posto fin dalla prima visione del film è: Sarah e Jareth si conoscevano già?
All'inizio della pellicola, prima di cedere al proprio egoismo la ragazza cerca di calmare Toby raccontandogli una fiaba che narra di una povera fanciulla maltrattata da tutti e del suo fratellino viziato e sbraitante. Non ci vuole una laurea per capire che Sarah sta parlando di se stessa; ciò che nessuno sapeva, prosegue la ragazza, è che il re degli gnomi si era innamorato di lei, e le aveva fatto un dono: le parole magiche per sbarazzarsi del marmocchio rompiscatole.
La narrazione di Sarah mi è sempre sembrata troppo "realistica" per essere semplicemente un prodotto della sua fantasia: ecco perché la mia interpretazione è che Sarah e Jareth si fossero già incontrati in passato. Dove e come il film non lo spiega, però questo primo incontro viene idealizzato nella sequenza del ballo in maschera, in cui un'impacciata Sarah-Cenerentola incontra il suo principe, ma deve abbandonare il palazzo allo scoccare della mezzanotte.
Lo sguardo di Sarah non lascia dubbi: questo è ammore |
E' in questa interpretazione così ad ampio raggio dei suoi personaggi che Labyrinth dà il meglio di sé: ogni spettatore, piccolo o grande che sia, può trarre le proprie conclusioni sul viaggio di Sarah attraverso il labirinto. Quanti altri film per bambini riescono a ottenere questo risultato?
Ecco perché affermo che Labyrinth è un film per bambini che non tratta i bambini da stupidi.
IN CHE LINGUA LO GUARDO?
Sono dell'idea che un film vada goduto nella sua lingua originale quando possibile. Detto questo, il doppiaggio italiano di Labyrinth è eccellente, e lo consiglio senza alcun indugio.
Cosa funziona nel doppiaggio italiano: su tutti Ilaria Stagni, la doppiatrice di Sarah. Per quanto Jennifer Connelly sia diventata nel corso degli anni un'attrice di fama internazionale, in questa pellicola si avverte spesso un che di acerbo. I suoi scatti d'ira sono inascoltabili in inglese, mille volte meglio in italiano.
Cos'altro funziona: le cadenze e gli accenti dei vari personaggi di contorno, dal verme "franscese" alle guardie che parlano in siciliano (forse perché il loro aspetto ricorda i pupi?).
Inoltre, c'è un leggero errore nella versione originale per quanto riguarda le parole magiche che Jareth ha insegnato a Sarah per sbarazzarsi del bambino; tale errore non è presente nella versione doppiata, quindi un altro +1 per l'edizione italiana.
Cosa non funziona: nelle scene più concitate, molte frasi dei personaggi di contorno sono state completamente eliminate per far spazio a urla o versi. Nulla che possa compromettere la visione del film, sia ben chiaro, però mi sembrava doveroso farlo notare.
I nostri eroi si addentrano nella foresta dei fratelli Grimm. Notate niente di strano sull'albero più a destra? |
Due nomi sono stati modificati in fase di adattamento: il nano Hoggle è diventato Gogol, mentre il bestione Ludo è stato ribattezzato Bubo. Trovo che Gogol sia azzeccatissimo, soprattutto perché rende molto bene i vari giochi di parole e le gag di cui l'originale Hoggle è vittima.
Ho invece qualche riserva per Bubo: personalmente, ritengo che il nome Ludo avrebbe funzionato anche in italiano, e avrebbe regalato al personaggio una connotazione "giocosa" di cui Bubo è privo. Sarà che Bubo mi fa venire in mente la peste dei Promessi Sposi, e quindi faccio fatica a digerirlo.
Sempre in ambito adattamento italiano, non si possono dimenticare le pandafoline ("panda slippers" nella versione originale)! Chiunque abbia creato questo termine meriterebbe un premio speciale.
7 meno. Per voi genitori, fatelo vedere ai vostri figli quando andranno alla scuola elementare e se ne innamoreranno. Per tutti gli altri, godetevi questa strabiliante meraviglia tecnica, ma non aspettatevi di rimanerne coinvolti.
Ottima recensione! Mi ha fatto venire voglia di rivederlo.
RispondiEliminaMi fa molto piacere. Buona visione!
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