sabato 27 febbraio 2016

PPZ - Pride + Prejudice + Zombies - 2016

Lo ammetto: mi aspettavo una cagata pazzesca e invece mi sono dovuto ricredere. Fa sempre piacere andare a vedere un film che supera le tue aspettative (bassissime, in questo caso).
PPZ - Pride + Prejudice + Zombies (d'ora in avanti abbreviato in PPZ) appartiene a quel filone di film di serie B in cui tutto quello che c'è da sapere è già nel titolo. In questo caso, Orgoglio e pregiudizio con gli zombie, né più né meno.
Incredibile ma vero, l'accoppiata funziona; con qualche riserva, che vedrò di delineare qui di seguito.

COSA SUCCEDE IN PPZ
Nel XIX secolo, l'Inghilterra è in ginocchio a causa di un'interminabile e dispendiosa guerra contro i morti viventi. Per fronteggiare la continua minaccia di queste creature immonde, i giovani aristocratici si recano in Estremo Oriente per apprendere le arti della lotta corpo a corpo. Le cinque sorelle Bennet sono da poco ritornate dal loro addestramento in Cina, e passano ora le loro giornate tormentate dalle continue manfrine della madre, la frivola signora Bennet, affinché trovino un marito benestante il prima possibile.
Jane, la sorella primogenita, conosce a un ballo l'affascinante e facoltoso signor Bingley, e tra i due giovani è subito colpo di fulmine. Tuttavia questa unione non è vista di buon occhio dal colonnello Darcy, il quale teme che Jane sia solamente interessata all'eredità dell'amico.
Dal canto suo Darcy rimane colpito dalla secondogenita Elizabeth, ma il carattere orgoglioso di lui e l'atteggiamento insofferente di lei non fanno altro che alimentare un sentimento di avversione reciproca. O almeno così sembra.
La vita di Elizabeth prosegue tra duelli contro gli apparentemente inarrestabili morti viventi, nuovi spasimanti che chiedono la sua mano, e continui malintesi con il colonnello Darcy, il quale riesce persino a far separare Jane e Bingley.
Solamente il precipitare degli eventi, con gli zombie pronti a un'invasione su larga scala, permetterà a Elizabeth e Darcy di mettere da parte i propri preconcetti e cedere all'amore.

COMMENTIAMO PPZ
Gli aspetti positivi di questa pellicola non sono molti, ma contribuiscono a rendere la visione del film un piacere. Innanzitutto, è una parodia ben scritta che rende omaggio al soggetto originale di Jane Austen (non mi pronuncio qui sul romanzo di Seth Grahame-Smith, da cui è stato tratto questo film, perché non l'ho letto). Alcuni concetti chiave dell'opera letteraria, quali l'importanza del ceto sociale o del tipo di educazione ricevuta vengono qui semplicemente accennati, per dare maggiore spazio ai continui conflitti tra gli umani e l'orda impetuosa dei morti viventi. PPZ è un film d'azione, dopotutto.
In breve questa pellicola riesce a incastonare l'universo borghese dei primi anni del XIX secolo nella cornice apocalittica del genere zombie; e ci riesce con successo, un'impresa non da poco.

Gli aspetti che non funzionano sono tanti e sparsi per tutta la durata del film. In questa sede mi limiterò soltanto a quelli più evidenti, perché in ogni caso PPZ è un prodotto di serie B e possiamo quindi sorvolare certe disattenzioni di poco conto.

Primo problema: la maniera in cui ci viene presentato il mondo di PPZ. Ogni film dell'orrore ha i suoi "canoni": chi sono i mostri, come si muovono, come si propagano, come possono essere uccisi, eccetera. La regola d'oro per spiegare questi canoni al pubblico è quella di utilizzare le immagini, non le parole: il classico show, don't tell. Purtroppo PPZ si dimentica completamente di questa regola, cosicché agli inizi del film assistiamo a un dialogo surreale tra Darcy e la padrona di casa, dove il giovane colonnello sciorina alla signora, e di conseguenza al pubblico, quali sono i "canoni" di questo film. L'espediente del dialogo è quanto di più pigro ci possa essere, oltre a non avere alcun senso: secondo PPZ, infatti, la piaga degli zombie è iniziata almeno cinquant'anni prima, per cui chiunque è a conoscenza di che cosa siano questi morti viventi e di come si moltiplichino; non c'è alcun motivo per cui la povera padrona di casa necessiti di una rinfrescata di memoria.

Secondo problema: l'assoluta mancanza di intesa tra Bella Heathcote, l'attrice che interpreta Jane, e Douglas Booth, l'attore che interpreta il signor Bingley. Entrambi tanto carini e fotogenici, ma due scope in culo quando si tratta di recitare. Credo che avrebbero fatto un lavoro migliore usando una Barbie e un Ken.
Ok, torniamo seri: la travagliata storia d'amore di Jane e Bingley, per quanto in secondo piano, è indispensabile ai fini della maturazione psicologica di Elizabeth e Darcy. Ma se la storia d'amore tra i primi non si fa vedere, di conseguenza ne risente anche quella dei secondi.

Terzo problema: il montaggio e l'illuminazione delle scene di battaglia. E qui non ci sono scusanti: se in un film d'azione non mi fai capire chi sta tranciando cosa, a me viene qualche dubbio che tu abbia sbagliato mestiere. La vittima eccelsa è il duello nelle cucine a circa un terzo della pellicola, ripreso pressoché in assenza di illuminazione e virato al rosso. Davvero, non riesco a capire il perché di questa scelta infelice.
In generale le scene di battaglia sono alquanto sottotono, annebbiate e girate in maniera confusionaria: c'è violenza, ma è al rallentatore, ci sono sangue e budella, ma sono sempre fuori fuoco. Un grande peccato, perché con un titolo come Orgoglio e pregiudizio e zombie ci si poteva sbizzarrire quanto più possibile; e invece è stato fatto il minimo sindacale.

VOTO
5 pieno. E' un esperimento divertente, che avrebbe raggiunto la sufficienza se avesse osato di più e se si fosse ricordato ogni tanto di illuminare il set. Se al liceo Jane Austen vi ha cambiato la vita, andatelo a vedere; altrimenti state pure a casa.

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