martedì 1 marzo 2016

Reefer Madness: The Movie Musical - 2005

Tanti anni fa la coltivazione e il consumo di canapa, pianta dai molteplici usi, erano tollerati in tutto il mondo. Ma intorno al 1930 iniziò negli Stati Uniti una campagna mediatica volta a demonizzare questa pianta e l'uso ricreativo che ne veniva fatto. Nel giro di pochi anni la canapa divenne agli occhi dell'opinione pubblica la pianta del demonio e il suo utilizzo fu dichiarato illegale, status che persiste ancora oggi in buona parte dei paesi occidentali e non.
Ma non sono qui per aprire un dibattito su marijuana sì - marijuana no. Sono qui per parlare di cinema e mi serviva un'introduzione per presentare il film di oggi.
Dunque, torniamo agli anni Trenta e alla campagna mediatica: viene realizzato un film allo scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica, uno pseudo-documentario intitolato Tell Your Children (Ditelo ai vostri bambini). In esso vengono descritti gli spaventosi effetti della marijuana attraverso la tragica vicenda di due giovani liceali di belle speranze, Bill e Mary, vittime di questa droga infernale.
Le intenzioni di Tell Your Children, almeno in teoria, sono quelle di informare e mettere in guardia i genitori americani. Tuttavia il film è infarcito di una quantità tale di menzogne spacciate per ricerche scientifiche (la marijuana provoca allucinazioni, ninfomania, demenza, e molto altro ancora), oltre che di fatti inventati di sana pianta (il migliore rimane la storia del tizio che massacra la sua famiglia a colpi d'accetta dopo aver fumato uno spinello; ma quando mai?), che un produttore di film d'exploitation ne acquista i diritti e comincia a proiettarlo con il titolo di Reefer Madness (Pazzia/follia da spinello), e l'intento educativo va a farsi benedire.
Passano gli anni, la pellicola viene messa in soffitta per poi essere riscoperta negli anni Settanta, quando diviene un film culto per la recitazione approssimativa e la comicità involontaria delle sue scene. Sul finire degli anni Novanta Reefer Madness conosce una nuova ondata di popolarità grazie al remake-parodia omonimo realizzato in chiave musical per il teatro; da lì il passo alla trasposizione cinematografica è quasi immediato, e infatti nel 2005 ecco arrivare Reefer Madness: The Movie Musical, il film di cui voglio parlare oggi.
Swing, gonne lunghe, gilet e tutta la follia degli anni Trenta.
Da documentario moralista e malriuscito a frizzante commedia musicale, il percorso di Reefer Madness è di certo uno dei più bizzarri nella storia del cinema, e per questo ho voluto inserire questa breve digressione sulle sue origini. Il film degli anni Trenta non è protetto da copyright negli Stati Uniti, e si reperisce facilmente su Youtube. Se volete darci un'occhiata ricordatevi due cose: 1) la pellicola non è mai stata distribuita in Italia, quindi esiste solo in inglese e l'audio è quello gracchiante degli anni Trenta; 2) è un film girato davvero male. Quindi se non masticate l'inglese e non avete una passione per il trash vi consiglio caldamente di lasciarlo perdere.
Al massimo date un'occhiata alla videorecensione di Doug Walker, alias The Nostalgia Critic, che si trova anche sottotitolata in italiano (in maniera pessima, ma meglio di niente), e in venti minuti vi fate un'idea.

E ora, largo al musical.

COSA SUCCEDE IN REEFER MADNESS: THE MOVIE MUSICAL
La versione recensita è quella tedesca uscita nel 2009;
al momento è l'unica esistente in formato Blu-ray.
Un agente governativo mette in guardia gli abitanti di una quieta cittadina degli Stati Uniti riguardo al proliferare tra i giovani del consumo di una droga tanto potente quanto pericolosa, la marijuana. L'obiettivo dell'agente è quello di sensibilizzare l'opinione pubblica, spronandola ad agire prima che il fenomeno assuma dimensioni incontrollabili.
Per fare ciò, l'agente mostra agli ignari cittadini la storia di Jimmy Harper e Mary Lane, due ragazzi innamorati che vedono il loro sogno d'amore, e le loro vite, andare in frantumi proprio a causa della marijuana.
Jimmy, infatti, teme di perdere l'interesse di Mary qualora la ragazza scoprisse che è una frana a ballare. Il giovane accetta quindi di prendere lezioni di ballo da Jack, un malvivente che gestisce il business locale di produzione e vendita al dettaglio di marijuana. Giunto all'appartamento di Jack, Jimmy si ritrova con uno spinello in bocca e diviene subito schiavo di questa terribile droga.
Da studente modello Jimmy si tramuta in un ribelle assatanato, e Mary si domanda il motivo di questo repentino cambiamento; così una sera lo segue fino all'appartamento di Jack. Entrata nel covo del gangster, anche la ragazza cade vittima dello spinello tentatore; è a quel punto che Mary, suo malgrado, innesca un'inarrestabile spirale di tragedia tra sesso sadomaso, efferati omicidi, necrofilia, Satana e morti viventi.

Jimmy e Mary dichiarano il loro amore imperituro sui versi di Romeo e Giulietta.
Nel caso non fosse chiaro che la loro storia deve concludersi in tragedia.

COMMENTIAMO REEFER MADNESS: THE MOVIE MUSICAL 
Abbandonarsi ai piaceri carnali insieme a Moloch...
Partiamo dai lati positivi: è uno dei musical più spassosi di cui esista una versione cinematografica (ok, a essere pignoli questo è un film per la TV, ma ci siamo capiti); inoltre, delle quattordici canzoni che compongono il film almeno dieci sono memorabili.
... o dare ascolto agli ammonimenti di Gesù?
Particolarmente azzeccati sono i due numeri corali a circa un terzo della storia: The Orgy, in cui Jimmy in preda alle allucinazioni sogna di trovarsi nel bel mezzo di un baccanale, e la sua "immacolata" controparte Listen to Jesus, Jimmy, dove Gesù in persona cerca di convincere il ragazzo a tornare sulla retta via.
Ma l'intera colonna sonora è colma di tocchi di classe, e se mi metto a elencarli tutti mi servono dieci pagine. In poche parole, (quasi) tutte le canzoni sono una gioia per le orecchie e le coreografie una gioia per gli occhi. E da un musical non si può chiedere di meglio.
Passiamo quindi all'altro lato positivo: la performance degli attori principali. D'accordo, non siamo di fronte a esibizioni da Oscar (stiamo parlando di un prodotto pensato per il mercato home-video, dopotutto), ma il talento c'è tutto, e si vede. Spiccano Alan Cumming (l'agente governativo, Moloch, il presidente Roosevelt e altri ruoli minori), Kristen Bell (Mary Lane) e Ana Gasteyer (l'amante di Jack), i quali più di chiunque altro sembrano spassarsela un mondo a recitare sul set.

Gli aspetti che non funzionano sono per la maggior parte marginali, tranne uno che riserverò per ultimo.
Dunque, questo Reefer Madness nasce come opera da rappresentare su un palcoscenico, e le sue origini risultano evidenti nella maniera in cui molte scene vengono girate: spesso infatti sembra di trovarsi a teatro, con una macchina da presa sonnacchiosa e un regista che si preoccupa solamente che tutti i personaggi siano dentro l'obiettivo. La regia insomma non è delle più esaltanti, ma è un dettaglio trascurabile in un film per la TV.
Un altro difetto alquanto fastidioso è una scarsa attenzione nel bilanciamento dei colori, con il rosso che esplode peggio di una supernova. Ogni volta che in una scena il rosso è il colore dominante, state sicuri che tutte le figure si amalgameranno in un'ameba informe e traballante, e capirete poco o nulla di quello che sta succedendo. L'intera scena del tango di Jack, in cui il gangster dimostra a Jimmy le sue abilità di ballerino, viene completamente rovinata a causa di ciò. Un minimo di attenzione in più durante la fase di post-produzione avrebbe giovato; ma d'accordo, il film rimane comunque godibile.
Bastano un paio di tiri e si diventa esperti di pelle borchiata, catene e fruste, come ci dimostra qui la nostra Mary.
L'aspetto che davvero non funziona è un altro: avete presente un amico che vi racconta una barzelletta, voi cominciate a ridere, ma l'amico vi ferma e vi spiega la battuta? Poi ve ne racconta un'altra, voi capite anche questa e state per scoppiare a ridere, ma lui vi blocca ancora e ve la spiega? La prima volta non dite nulla, la seconda volta gli dite non c'era bisogno di spiegazioni e se lo rifà una terza volta lo prendete a badilate sulle gengive. Ecco, Reefer Madness: The Movie Musical è un continuo sottolineare fino allo stremo chi e che cosa si sta prendendo in giro: perché non sia mai che il pubblico non capisca che sta guardando una parodia.
Questo volere a tutti i costi spiegare la battuta distrugge completamente il numero finale Tell'em the Truth, in cui non si lascia spazio ad alcuna sottigliezza o interpretazione. Il messaggio del film deve essere chiaro: se vuoi avere l'opinione pubblica dalla tua parte, fai leva sulle sue paure; riempila pure di menzogne, chissenefrega, perché il fine giustifica i mezzi.
Messaggio che, a mio modesto parere, è più che mai palese anche senza un'intera canzone che te lo spieghi; e non una volta sola, ma tre, quattro, cinque, finché a film terminato vorresti avere un badile in mano e il regista davanti.

Ecco tutto: Reefer Madness: The Movie Musical è una pellicola che rimane spassosa dall'inizio alla fine, ma che non conosce il concetto di sfumatura, e nel suo ripetere più e più volte lo stesso messaggio corre spesso il rischio di diventare perfino più moralista del film che vuole parodiare.
Rimane comunque un prodotto divertentissimo, con tante canzoni orecchiabili e un cast di personaggi carismatici. Se una sera avete voglia di musical, date una chance a questo film.
Sotto l'effetto della marijuana Jimmy va a lavarsi nella doccia sbagliata.
IN CHE LINGUA LO GUARDO?
La risposta è quanto mai semplice: in inglese.
Proprio come il suo antenato, anche Reefer Madness: The Movie Musical non ha mai conosciuto una distribuzione ufficiale nel Bel Paese, quindi non esiste una versione doppiata in italiano.
E anche se esistesse, le canzoni sarebbero comunque in inglese, quindi a quel punto tanto vale guardarselo tutto in originale, no?
Gangster, galeotti, zombie e Satana: nessuno manca all'appello.

VOTO
7 pieno, se vi piacciono i musical. Togliete un punto intero se invece non siete fan del genere. Ma a questo punto, perché mai dovrebbe interessarvi un film per la TV?

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