giovedì 3 marzo 2016

Room - 2015

Questo film è una meraviglia.
Quella meraviglia che devi sempre sentirti dentro se vuoi scoprire il mondo, parafrasando Platone.
Room trae ispirazione da una vicenda realmente accaduta non molto tempo fa in una cittadina austriaca, conosciuta in tutto il mondo come il caso Fritzl: una giovane donna tenuta prigioniera per anni nello scantinato di casa dal padre e costretta ad avere continuamente rapporti incestuosi con lui.
Mi ricordo che, quando qualche anno fa il caso venne alla luce, non riuscivo a trovare le parole per esprimere il mio sgomento di fronte a quanto era accaduto. In maniera molto simile, dare un nome alle emozioni che ho provato mentre guardavo le scene che si susseguivano sullo schermo non è facile.
In una parola soltanto, Room è affascinante; come solo l'amore e l'orrore possono essere.

COSA SUCCEDE NELLA STANZA
Joy e il figlio Jack vivono segregati in un capannone non più grande di dodici-tredici metri quadrati. Joy è stata rapita da uno squilibrato sette anni or sono, quando la ragazza era appena diciassettenne; Jack, invece, è nato nel capannone e non ha mai visto nulla del mondo di fuori. Anzi, per lui il "fuori" non esiste, il mondo reale è formato dal Letto, l'Armadio, il Lavandino, la Vasca da bagno, la Cucina, e la Mamma. Fuori c'è lo Spazio, il vuoto assoluto, e più lontano ancora c'è il Paradiso.
L'unico altro essere umano che Jack conosce è l'uomo che ha sequestrato sua madre, e che viene ogni sera a portare del cibo e ad abusare della ragazza.
Quando Jack compie cinque anni, Joy decide di rivelargli la verità: fuori dalla porta del capannone c'è un mondo intero, popolato di persone, animali, automobili, alberi e tanto altro ancora. Joy da sola non può avere la meglio sul suo sequestratore, ma insieme al figlio elabora un piano disperato per fuggire dal capannone e ritrovare la libertà.
Il piano miracolosamente riesce; la polizia arresta l'uomo e l'incubo della prigionia ha termine. Ora davanti a Joy e Jack si presenta una nuova sfida: la madre deve riadattarsi al mondo di fuori, mentre il bambino deve imparare a conoscerlo per la prima volta. Se per Jack, superato un primo periodo traumatico, il processo è relativamente semplice, per Joy il percorso di riabilitazione è assai più difficoltoso.

COMMENTIAMO ROOM
Le impressioni a caldo sono moltissime, tanto che non è facile spiegare in poche righe perché questo film è una meraviglia.
Cominciamo da Jack, il bambino nato nel capannone. Tanto di cappello a Jacob Tremblay, il piccolo attore che interpreta questo personaggio. Come in Revenant l'intera narrazione poggia sulle spalle di Leonardo DiCaprio, così in Room è Jacob Tremblay a portare avanti l'intera vicenda. Uno sfoggio di talento e professionalità mica da poco, e sto parlando di un attore che ha soltanto nove anni! Jacob, ascoltami: continua così che sei un fenomeno e non diventarmi un altro Macaulay Culkin. Te lo chiedo col cuore.
Poi c'è Brie Larson, la mamma, premiata con l'Oscar come miglior attrice protagonista (a quanto pare nessuno sapeva come pronunciare Saoirse Ronan); la sua metamorfosi da persona affettuosa, razionale e ottimista nonostante le avversità, a creatura fragile, insicura e scostante proprio quando si trova al sicuro è terribilmente splendida. A parte certi sguardi da spiritata che mi ricordavano Helena Bonham Carter, ma possiamo sorvolare.

In ogni caso, il protagonista assodato del film è il piccolo Jack, inconsapevole eroe di un moderno mito della caverna. Dapprima c'è la Stanza, che è fatta di persone e cose vere, mentre tutto quello che si vede in televisione è finto; il fuori non esiste, c'è solo lo Spazio vuoto. Poi d'un tratto arriva il mondo, quello che nella mente di Jack era solo finzione, ma che invece è reale e tangibile. E il mondo è abbagliante, caotico, infinito, tanto che il tempo a disposizione per viverlo non è mai abbastanza.
Sono concetti di una complessità enorme, a cui Jack cerca di dare una spiegazione nei suoi monologhi dove si fondono intuizione e ingenuità, in quella logica illogica che solo un bambino può ideare.

Per la brutalità della sua storia e l'interpretazione degli attori, Room è una pellicola che mi ha sorpreso, e molto. E' uno di quei film che riesce a farti provare lo stupore più autentico; proprio quando pensavi di aver ormai visto tutto.

VOTO
8 e mezzo. Godetevi questo gioiello e rimanete a bocca aperta anche voi insieme a Jack.

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